giovedì 17 settembre 2015

Piccolo sfogo

Aeroporto, mattina prestissimo.
Verso le 7, 30 in genere c'è una mezzora di calma e respiro dal traffico intensissimo che comincia già alle 4 e se ne approfitta  per fare colazione.
Sono al bar con due simpaticissimi colleghi e stiamo commentando l'ultima puntata di Pechino Express, ognuno tifa per la propria coppia, si ride e si scherza e ci si ricarica per affrontare le ore che restano del proprio turno lavorativo.
Arriva un gruppo di operai dello smistamento bagagli tra cui Ivan, un ragazzo che conosco da molti anni in quanto prima di lavorare lì era addetto in una catena di vendita surgelati a domicilio,e frequentava spesso casa nostra in quanto eravamo suoi affezionati clienti.
Ci si saluta, come stai , come va, come stanno le tue sorelle, la mamma ecc ecc , poi mi guarda con aria molto grave, e comincia un discorso davvero grigio.
"Come va, cosa si dice nel vostro reparto? La situazione è pesante lo sai, adesso vedremo a Ottobre chi ci privatizzerà, chi ci comprerà, dove finiremo, dicono che riproporranno gli incentivi per licenziarsi, mi sa che è il momento, che questa volta bisogna prendere e andarsene..." .
Io: "Ops, sto facendo tardi, guarda devo proprio andare a imbarcare un volo, anzi, guarda, oh come è tardi, vadooo!" 
E scappo via.
Basta. Basta.Basta.
Non sono uno struzzo, la conosco anche io la situazione, e non è così rosea. 
Ma basta, non VOGLIO circondarmi di gente così negativa, che non fa altro che lamentarsi e ricordarmi che siamo sempre sull'orlo del baratro. Non posso angosciarmi quotidianamente e logorarmi. Non posso vivere così male. Voglio  arrivare al lavoro con l'entusiasmo del primo giorno, col sorriso sulle labbra e godermi il lato bello della mia professione.Mi sono stufata del "cosa si dice da voi" "dicono  che faranno..." "dicono che succederà così..." dicono dicono poi succede sempre il contrario di quello che si dice.
BASTA.
Io voglio vivere serena.
La vostra spazzatura gettatela altrove.
Grazie.