venerdì 21 dicembre 2012

sono una persona orribile

Sì, lo sono e me ne vergogno.
Sentite cosa ho combinato ieri.

Premessa: ho una carissima amica d'infanzia che di mestiere fa l'ostetrica. Ha la mia età , cioè 36 anni.
Amica ostetrica, detta  "Josephine la sanguinaria" (soprannome datosi lei stessa, da quando un giorno venne a farmi un prelievo a domicilio e io svenni sul mio divano, lei si spaventò e si diede questo rincuorante soprannome) ha già una figlia di ben...15 anni. Anzi, 16 il mese prossimo. Se per mia madre e la sua generazione avere una figlia a 21 anni era la cosa più normale , per noi nati negli anni 70 era uno scandalo. Capitò, fece scalpore ma un bel matrimonio riparatore (negli anni 90 era ancora la prassi) mise tutto a tacere.

Josephine lavora non nell'ospedale della mia città ma in un altro a 20 km da qui. 
Quando l'anno scorso rimasi incinta fu palese e sottinteso che mi sarei rivolta a lei per farmi assistere appieno in tutta la mia gravidanza. 
Ricordo quando le dissi che cercavo un bimbo. Ricordo le pastiglie di acido folico che mi procurava. Ricordo che la mattina in cui il test di gravidanza segnò la doppia linea le mandai subito l'mms dello stick.
Due minuti dopo mi telefonò: "Ti ho prenotato la prima visita ostetrica, la traslucenza nucale e la morfologica, vai subito a farti scrivere le impegnative!" 
Mi ha seguita in tutto e per tutto per ben...un mese e mezzo, poi si sa, è andata come è andata.

Ora sa che io Rhett stiamo di nuovo inseguendo la cicogna. Mi ha consigliato nuovi integratori e ..."costanza e disciplina"...(detto tra le risate che solo due amiche d'infanzia possono fare)

Ieri sera ci siamo ritrovate a cena a casa mia, io , Josephine e AmicaBancaria, anch'essa amica d'infanzia e di paesello , siamo il magico trio, o "le tre dell'Ave Maria" come si dice da queste parti.
Era da un mese che non ci si vedeva per varie vicissitudini, più che altro legate al recente lutto di Rhett, e per noi abituate a vederci tutte le settimane un mese è tantissimo!
Ho aperto la serata con l'annuncio : "ho un sacco di gossip!" e giù a snocciolare cose del tipo  amica C è incinta del terzo, amica M ha partorito due giorni fa...quella si è sposata in comune l'altra lo stesso giorno e alla stessa ora ma in Chiesa e i figli avuti da due padri diversi le hanno portato gli anelli.... cose così, ma non sono pettegolezzi eh! Si chiamano "scarico di aggiornamenti" ... 

Ad un certo punto amica Josephine prende la parola e dice: "Anch'io ho un gossip...aspetto il secondo! "
Penso ad uno scherzo, ma lei è seria. Oddio. Ho uno svarione. La notizia mi lascia di stucco , anche perchè  la primogenita ormai è pienamente adolescente e in tutti questi anni non ha mai accennato alla volontà di allargare la famiglia. 
Presa dallo shock, il mio cervello genera una risposta stranissima, d'istinto la mia affermazione è stata: 
" NOOO!! E CHI MI ASSISTE ADESSO?????"
Rendetevi conto, l'amica d'infanzia mi viene a dire che è incinta e invece di essere contenta  me ne esco con la frase più egoista che potessi concepire.
Fortunatamente mi sono ravveduta subito e l'incredulità ha lasciato il passo alla felicità , alla gioia e alla festosità.
Anzi , il suo frugolino nascerà a Giugno, e mi ha incentivato affinchè mi possa impegnare nel dargli subito un amichetto coetaneo, magari nato nello stesso anno come noi due.

Ma io continuo a pensarci, come ho potuto dire una cosa del genere? 
Come ho potuto essere così egoista?
La risposta mi è venuta veramente istintiva, senza filtri, quindi è stata proprio la prima cosa che ho pensato. Ho pensato subito al MIO svantaggio, che non potrò affidarmi pienamente a lei per farmi seguire in tutte le fasi. Ho pensato all'appoggio che A ME verrà a mancare, anche se lei mi rassicura del contrario. Ma lei ora ha mansioni molto limitate dato il suo stato. Non è operativa al cento per cento. E anche dopo che avrà partorito  come potrà garantirmi la sua disponibilità totale e immediata se anche lei avrà a che fare con un esserino che dipende completamente da lei? 
Ecco tutte queste cose sono state elaborate dal mio cervello in un infinitesimo di secondo e si sono condensate in quella  frase tremenda.
Ho pensato prima a me che alla sua bella notizia , quindi vuol dire che sono egoista veramente?
Continuo a pensarci e a tormentarmi.
Come ho potuto?

lunedì 17 dicembre 2012

oratori

Oggi sono stata invitata ad un battesimo. Il bimbo è figlio di un cugino di Rhett.
Nonostante il parentado fosse di Rhett, sono stata benissimo, con i suoi cugini e i suoi zii vado daccordo , abbiamo piacevolmente chiacchierato tutto il pomeriggio . Inoltre per una serie di incroci di conoscenze la madrina del bimbo era una mia collega. Quindi , mentre Rhett , in mezzo ai SUOI parenti, si annoiava ,io non sapevo più dove girarmi per chiacchierare .  A dire la verità io in questi eventi ci sguazzo, mi piace sentire le ultime novità da tutti...
Il ricevimento si è svolto nella saletta dell'oratorio adiacente la Chiesa.
La zia di Rhett -zia Olly-  nonna del bimbo battezzato, si è fatta veramente in quattro per abbellire suddetta saletta, ha creato dei festoni ritagliando cerchi dalle bottiglie di plastica colorate, ha appeso al muro  coreografie di fiori con i fondi delle bottiglie di plastica e creato finti rami di fiori per i centrotavola utilizzando i fondi dei portauova di plastica, ricoperti di velina gialla. Dei capolavori. Tutto poi è stato abbellito da vivaci tovaglie gialle e piatti e bicchieri arancioni. Palloncini appesi ovunque hanno contribuito a creare l'atmosfera di festa.
Hanno fatto benissimo a scegliere una saletta del genere, primo per la comodità, di fianco alla Chiesa e poi per l'economicità, già eventi di questo tipo sono una salassata per una famiglia. (Penso se dovesse capitare a me e a Rhett, dove troveremo i soldi per fare una festa del genere? Mamma mia...)
Premetto che più le occasioni sono informali e più mi piacciono, e penso che le location più chic facciano tanto festa ingessata. Sono stata benissimo e a mio agio. La mia riflessione però è un 'altra.
Guardavo quella saletta, così uguale a tante altre sale di oratorio viste in giro. Come sarebbe stata senza tutti quei bellissimi addobbi della zia Olly? Una saletta squallidissima, pavimenti di marmo puntinato vecchissimo, serramenti stravecchi , porte alte con addirittura il vetro sopra gli stipiti delle porte.  Muri che hanno conosciuto imbiancature migliori...sedie risalenti ai tempi della mia nonna.
Insomma , squallore puro. 
E quello che mi ha sconcertato è che mi sembrava normalissimo. era una situazione da oratorio. Era una saletta "tipica", era ciò che mi aspettavo da un oratorio.
Ora che ci penso io nella mia poca esperienza a riguardo non ho MAI visto oratori che non fossero squallidi così.
Sarà per questo che da piccola odiavo andare all'oratorio? O forse appunto perchè lo odiavo li vedo tutti brutti? Ma SONO brutti!! 
Eppure basterebbe così poco per renderli più accoglienti!!

martedì 11 dicembre 2012

decluttering (o di ciò che è saltato fuori dagli armadi , e non solo, di mia suocera)

Oggi grande appuntamento in casa del papà di Rhett con mia cognata e zia Carluccia, sorella della mamma di Rhett, per il grande evento dello svuotamento dell'armadio.
Premesse:
  • Non dimentichiamo che Suocera era una donna tanto buona e apprensiva verso i suoi cari , ma terribilmente suonata e piena zeppa di fissazioni assurde.
  • Cognata e zia Carluccia sono , a differenza di me, due persone pratiche , veloci , organizzatissime e con la passione sfrenata per il riordino degli armadi, lo fanno anche su commissione per amiche e parenti (pazze!)
  • Suocera, appunto, era dedita all'accumulo compulsivo , anche se poi si vestiva sempre con le solite due cose.
Dopo quattro ore filate e ininterrotte  per svuotare di buona lena solo due ante dell'armadio  , ecco i risultati :


  • Due sacchi pieni di roba da dare alla Caritas, maglioni che nessuno vuole, camicie da notte, canottiere, vestiti, pantaloni.
  • Due sacchi pieni di roba da buttare, in quanto rotta, lacerata, rattoppata in malo modo.
  • Una serie infinita di cose vecchie, pannolini vecchi, grembiuli da casa interi che usava appena sposata, copricostumi di spugna che usava quando portava i bambini al mare (i "bambini" hanno 46 e 44 anni)
  • Una lunga serie di camicie a cui lei tagliava "il collo" perchè  diceva di sentirsi soffocare , e tagliava il collo anche alle magliette di suo marito, che sono quindi inutilizzabili. Aveva questo vizio anche per le magliette dei figli, per fortuna le ire di cognata l'avevano convinta a desistere.
  • Una lunga serie di pantaloni "da casa", suoi e di suo marito , a cui toglieva qualsiasi accenno di elastico in vita , perchè "danno fastidio", decideva lei quello che dava fastidio o no, nessuno poteva esprimersi. Risultato, tutto da buttare.
  • Federe senza bottoni, i quali venivano preventivamente rimossi perché il cuscino vi "soffocava" dentro.
  • Lenzuola di lino con pizzo di Cantù, bellissime e di cui Cognata ed io ci siamo già appropriate, peccato che Suocera non le avesse mai lavate in vita sua, e avessero i lati marroni dalla tanta polvere depositata. 
  • Sono poi spuntate anche cose bellissime, ancora confezionate e mai aperte, quali lenzuola nuove, asciugamani ricamati e non, molto belli e colorati. Perchè non li ha mai usati? Perchè usare sempre le stesse cose lise e rattoppate e lasciare nell'armadio tutto quel ben di dio?
  • Suocero fortunatamente non faceva resistenza, anzi era felice di tutte queste pulizie e aggiungeva stracci al sacco da buttare, c'erano un sacco di lenzuola lacerate appallottolate tra il muro e la lavatrice perchè lei diceva che avrebbero ammortizzato le vibrazioni della lavatrice... (?)

Abbiamo poi dato un'occhiata (solo un'occhiata) ai pensili della cucina , promettendoci un nuovo appuntamento per proseguire. Anche qui le manie di mia suocera erano evidenti: sacchetti di caramelle vuoti e piegati e infilati a loro volta  in altri  sacchetti vuoti, tipo matrioske. Il perchè non è dato sapere. 
Scatole di latta dei biscotti conservate vuote. Vaschette di plastica riempite con fogli assorbenti polverosissimi dove teneva olio e aceto. Una serie infinita, tra il mobile e la finestra, di sacchetti di plastica piegati, che hanno ormai raggiunto altezza uomo.
Il top del top è stato un bicchiere ormai grigio dove lei teneva gli stuzzicadenti usati per gli involtini, con ancora i pezzi di carne attaccati!! Bleaaah! Quello è volato direttamente in pattumiera, senza aspettare.
Suocera aveva poi tappezzato casa di santini e altarini alla Madonna , con tanto di fiorellini finti pieni zeppi di polvere e ragnatele. Santini infilati nelle cornici degli specchi, ovunque, persino nel pensile della caldaia abbiamo trovato delle medagliette dei santini.
La tenda della cucina poi era vecchissima e troppo lunga per quelle finestre corte, quindi aveva ben pensato di avvolgerne le estremità in due sacchetti del pane !!!
In sala poi già pregustiamo il momento in cui "libereremo " una poltrona inaccessibile: da sempre ivi giacciono una pila di quotidiani risalenti al 1998 che nessuno ha mai potuto toccare. Sempre sullo schienale della poltrona stessa campeggiamo ritagli di giornale raffiguranti il Papa attaccati direttamente con lo scotch . Sì avete letto bene, attaccate con lo scotch direttamente sullo schienale della poltrona. 
Ho dato una descrizione abbastanza orrorifica delle sue manie? Sì? 
Ne manca una che ho scoperto solo oggi. Stavamo guardando alcuni dei quadri appesi in corridoio. Alcuni sono molto belli, dipinti dal marito di zia Carluccia . Ad un certo punto il nostro sguardo si sofferma su un quadro dipinto da un lontano parente di mia suocera. Il quadro è stato coperto da un calendario del 2011 con ritratti i nipotini, figli di Cognata. Come ha fatto mia suocera ad attaccarlo? Semplicissimo, ha preso una puntina e HA BUCATO la tela del quadro !!!Non solo, ha anche pensato bene di fissarne i bordi, sempre alla tela , con lo scotch!!! Coprendo e rovinando per sempre l'albero dipindovi sotto.
Stavo per svenire... 

sabato 8 dicembre 2012

basta non dirlo!

Collega Princess,  (detta così perchè è carina,  ha un nome da principessa e si atteggia pure da tale) è fidanzata con un poliziotto, vestito da rambo ma con la faccia da buono. Entrambi lavorano in aeroporto.
Collega FrangiaNera è fidanzata con Bananone (detto così perchè veramente ha la schiena curva e la pancia in dentro e sembra una banana...) un ragazzo che lavora per una società che fa supervisione per conto di alcune compagnie aeree. Entrambi lavorano in aeroporto.
Tutti e quattro lavorano in aeroporto.

Collega FrangiaNera è a casa in maternità. Aspetta una bimba. Tutti felici. Tutti contenti.

Un giorno Collega Princess riceve una telefonata sul cellulare. 
"Ciao Princess, sono Bananone, mi sono fatto dare il tuo numero di cell da Collega  Tizia..."
"Ah, sì dimmi"
"senti volevo dirti...ehm..cioè chiederti..."
"Cosa?"
"Non è che vorresti uscire con me?"
"..."
"Ehm..."
"Scusa Bananone? Ho capito male?"
"No, mi piaci e vorrei uscire con te"
"Scusa Bananone, forse non ti è molto chiaro, io sono fidanzata con RamboBuono e tu aspetti una bimba da FrangiaNera!"
"Lo so... e va beh...che problema c'è...BASTA NON DIRGLIELO!!"



venerdì 7 dicembre 2012

cenere eri e cenere ritornerai

Lentissimo ritorno alla normalità.
Lentissimo nel senso che per Rhett qualcosa è cambiato per sempre, la lacerazione provocata dalla  mancanza della sua mamma purtroppo mai si rimarginerà.
Oggi è rientrato al lavoro . Non ne vedeva l'ora, in effetti dopo un mese passato al capezzale della madre dentro e fuori dall'ospedale  tornare alla solita routine, tra solite mansioni e soliti colleghi gli può fare solo bene.
La scorsa settimana è stata da panico, veramente. 
L'ospedale ci ha chiamati alle ore 1,40 della notte tra martedì e mercoledì. Rhett era appena tornato a casa dall'ospedale molto agitato e con dei brutti presentimenti, la mamma era tutto il giorno che apriva gli occhi ma non riconosceva più nessuno, non mangiava da tre giorni e si idratava solo tramite flebo. mascherina di ossigeno e morfina ormai erano le sue compagne fisse da dieci giorni .
Ore 1,40 arriva la fatidica telefonata. Corsa all'ospedale. Buio nel reparto di oncologia. Silenzio. Camminare piano. Non fare rumore. Le infermiere chiamano il cappellano che dà una benedizione alla mamma. Io e Rhett nel buio e nel silenzio dobbiamo svuotare armadietto e comodino di ospedale. Torniamo a casa . Chiamiamo fratello di Rhett. Segue notte insonne.
Mercoledì:  Viene informato il padre di Rhett, ottantenne, il quale apprende la notizia con rassegnazione, ma senza disperazione .Giornata pienissima sotto una pioggia incessante, mattinata passata tra pompe funebri e commissioni inevitabili..
Nel pomeriggio viene aperta la saletta presso l'obitorio dell'ospedale. Rhett, io, cognato e cognata presidiamo tutto il giorno la saletta al freddo e al gelo e accogliamo l'interminabile processione di amici e parenti. Segue Santo Rosario presso la Chiesa Parrocchiale.
Giovedì mattina: altre commissioni e presidio camera mortuaria. Nel pomeriggio funerale.
Venerdì: giornata stand-by, altre millemila commissioni.
Sabato mattina ore 7,30: solo Rhett ed io assistiamo alla cremazione della sua mamma, secondo la sua volontà. Attendiamo per un'ora e mezza in una saletta lugubrissima e puzzolente di stantìo, con le pareti bordeaux e il soffitto nero, solo io, lui e la bara. Cerchiamo di dire delle preghiere, di salutarla l'ultima volta.
Poi ci fanno accomodare in una saletta laterale davanti a un video. Mi dicono che ora staccheranno la targhetta col nome e ci verrà restituita. Chiedo che ci venga restituita anche la croce sopra. Fanno i finti tonti e ci dicono che se proprio la rivogliamo dobbiamo firmare. Certo che la rivogliamo, non permetteremo che venga commercializzata di nuovo, non vogliamo alimentare  un business già abbastanza vergognoso.
Possiamo assistere al tutto davanti a un video piazzato davanti al forno. Vediamo la bara che arriva davanti, vengono tolti targhetta, croce e viti varie, poi lo sportello si apre e io sento arrivare una folata di arrosto bruciato. Mi viene la nausea. Vedo una luce rossa in fondo al forno, la bara viene infilata dentro e spinta a gran forza , poi lo sportello viene chiuso. Chiudo gli occhi e mi scendono delle lacrime. Avremo fatto bene? L'impressione che ne ho avuto al momento è quello di mandarla a bruciare tra le fiamme dell'inferno. ma poi penso che sono solo metafore dantesche che abbiamo in testa.  Il fuoco purifica , no? e poi lo dice anche il Vangelo, cenere eri e cenere ritornerai, o no?
Ce ne andiamo dopo poco, il tutto dura tre ore, ma è inutile stare a fissare un forno chiuso. 
Nel pomeriggio siamo tutti in attesa al cimitero, arriva il pulmino delle pompe funebri e porta l'urna.
La appoggia sul tavolino di vetro. Rimaniamo abbastanza impressionati. L'urna ha forme e dimensioni di una scatola di cioccolatini. Un rettangolo alto pressapoco tre centimetri. La domanda che si fanno tutti è la stessa: tutto lì dentro? siamo sicuri? meglio non farsi ulteriori domande.
Il parentado se ne va, torniamo a casa del papà di Rhett e ceniamo lì assieme al fratello di Rhett, sua moglie e i bimbi.
Guardo mia cognata e penso a tutte le litigate che facevano SEMPRE quando si incontravano, alla tensione che aleggiava quando ci si trovava tutti insieme, alle urla che non venivano mai trattenute, ai loro continui battibecchi , a volte anche pesanti. 
Basta.
Non succederà più.
Il capitolo è definitivamente chiuso.


mercoledì 28 novembre 2012

R.I.P

Buon viaggio mamma di Rhett, ora che le tue atroci sofferenze sono finite puoi finalmente riposare in pace.

martedì 27 novembre 2012

antichi splendori

Collega Fra è seduto ai banchi di una compagnia aerea etiope.
Arrivano tre signore di mezza età, missionarie laiche , quasi sessantenni , vestite in modo molto semplice, pochi fronzoli, la classica tau al collo.
Si rivolgono a Collega Fra:" Senta noi aspetteremmo il don, ma possiamo intanto già fare check in?"
Collega Fra: "Certamente! "
Registrano e si mettono poi in disparte ad aspettare il loro capogruppo.

Finalmente il don arriva, va da Collega Fra e dice: " Senta, viaggio con un gruppetto di missionarie, non so se sono già arrivate..."
Collega Fra: "Intende quelle signore laggiù?" 
Il don: "Sì sono loro, ANTICHI SPLENDORI! "
Collega Fra, ridacchiando un po' imbarazzato: "Ah, dice? Beh, dai...la mettiamo così?" 
Il don lo guarda senza accennare a un segno di intesa.
Collega Fra pensa che forse  non è il caso di continuare a dire scemenze e non raccoglie più la battuta.
Prende il passaporto e il biglietto elettronico del don e lo apre:

Volo ET123
data 25 novembre 2012
Tratta : Milano - Addis Abeba

Tour Operator: ANTICHI SPLENDORI !!!!!!!!

domenica 25 novembre 2012

di ospedali e infermiere

è un periodo brutto e difficile, molto buio soprattutto per Rhett: sua madre è gravemente ammalata e ormai è fissa all'ospedale, non le restano che pochi giorni.
è ormai una settimana che siamo di casa in ospedale,  Rhett, suo fratello , il loro padre ed io facciamo i turni per assistere suocera 24 ore su 24.

purtroppo è ricoverata da più di una settimana e ancora non è stata sistemata nel  reparto di oncologia , non ci sono letti , non se ne liberano ed è parcheggiata alla benemeglio in un altro reparto, chirurgia vascolare. Quindi senza i suoi medici, che fanno giusto capolino due minuti al giorno, con poche disposizioni e scarso interesse del personale del reparto. Non ci sono nemmeno posti all' hospice , reparto per malati terminali dove dovrebbe stare.

In questi giorni di solitudine al suo capezzale (lei è sedata da quantità enormi di morfina, dorme praticamente sempre ) ho avuto modo di guardami intorno e riflettere su tante cose.

Tutti i letti, tutti, sono occupati, non appena dimettono qualcuno le infermiere hanno a malapena il tempo di cambiare le lenzuola e subito qualcun'altro viene ricoverato , spesso non è un paziente di chirurgia vascolare. Mia suocera ha avuto due vicine di letto che sarebbero dovute stare in ortopedia.
E allora io mi chiedo: quanti posti letto vogliono tagliare ancora? Ma anche qui, chi decide queste cose probabilmente ha una salute di ferro, e anche i suoi parenti godono di questa fortuna , perchè vuol dire che non ha MAI fatto un giro in ospedale, e vedere i malati parcheggiati nelle barelle anche in reparto (visti con i miei occhi!) letteralmente infilati dentro lo sgabuzzino dei farmaci, in attesa che si liberasse un letto. Con la riduzione dei letti cosa succederà? Dove vogliono vedere parcheggiati i degenti,nel vano ascensori?

Sui medici ho qualche riserva. 
Forse il nostro immaginario è deviato da troppe puntate di E.R e da Grey's Anatomy. 
I medici in corsia , almeno in quel reparto si fanno vedere pochissimo. Sarà che la stanza di mia suocera è quella delle sfigate parcheggiate ma in corsia di medici io ne ho visto solo uno , giovane, che sgambettava  avanti e indietro , col suo tutone verde e il camice bianco e le immancabili crocs, gli altri...non pervenuti, tranne una dottoressa che appariva ridicola nel camminare goffamente su tacchi improponibili, almeno 12 cm se non di più, ideali direi per andare avanti e indietro in corsia.
Una notte Rhett ha chiesto a un'infermiera se si poteva chiamare il medico di turno perchè sua mamma stava delirando ed era molto agitata, voleva che si autorizzasse una sedazione. L'infermiera ha talmente tergiversato che alla fine è arrivata mattina senza che si fosse vista l'ombra di un dottore. Rhett ha avuto la forte impressione che il medico di turno non volesse essere svegliato per nessun motivo . Che nervi. 
Le notti al lavoro le faccio anch'io, e anche se non c'è niente da fare  non mi imbosco a dormire. Sto lavorando!

Gli infermieri sono degli angeli, la maggior parte giovani, molto disponibili, carini e soprattutto molto molto pazienti. Quando una persona è malata e costretta a letto può diventare molto noiosa, oltre che molto nervosa, e loro riescono a calmare e ad assecondare chiunque. Naturalmente in ogni gruppo di persone fantastiche si nasconde la mela marcia, ogni reparto ha la sua infermiera stronza, che arriva già scocciata e sbuffante, che risponde male sempre, a qualsiasi richiesta, che sia da parte del degente che del familiare... Rivolta a suocera: "non lo vede che sto facendo un'altra cosa?" Lo vede, infatti aspetterà che tu abbia finito, malmostosa.
"Certo che se la mascherina dell'ossigeno non se la tiene bene ..." se l'è tolta un attimo per riuscire a parlarti, demente.
"certo che se non sta seduta bene per forza poi le manca il respiro"  le manca il respiro perchè sta morendo di tumore ai polmoni, mica per come sta seduta, ma ci sei o ci fai?
 "Allora, vuole stare su o giù? Si decida per favore" la pazienza non è certo il tuo forte...
Rivolta a me: "Devo regolare io la mascherina dell'ossigeno? potete farlo anche benissimo anche voi!! " 

E che cazzo ne so come si fa, l'infermiera sei tu BRUTTA STRONZA!!


mercoledì 21 novembre 2012

Ma come, non vai in feriee???

Complice il recente acquisto casa, col salasso che solo questa operazione ha comportato e l'acquisto dell'arredamento (e nemmeno tutto ... diciamo metà) i conti correnti mio e di Rhett si sono prosciugati. Siamo pieni di debiti , mutuo e finanziamenti vari (auto e mobili) e arriviamo veramente puliti a fine mese. Se poi si aggiunge la rabbia cieca di quando ho scoperto che avevo fatto un piccolo investimento e le azioni si sono svalutate del 87%...... cioè tutto in fumo ecco praticamente la situazione è bell'e che definita: viviamo del nostro stipendio. Stop. Altre entrate non ce ne sono. In quel range dobbiamo stare. Stop. Storie non ce ne sono.
Col nuovo governo in carica poi, le nostre buste paga sono in continuo alleggerimento... più lavori più sei tassato, tanto vale starsene a casa in ferie.
Data la situazione, oramai è qualche anno che la parola "vacanza" è solo un ricordo. Non guardo più nemmeno i cataloghi per non farmi venire strane voglie. 
Non possiamo più permettercele, tutto qui. 
E non ce ne facciamo un cruccio, è stata una nostra scelta quella di acquistare casa, di prendere la cucina che ci piaceva , di prendere la camera da letto che ci piaceva, di farci allettare da quel bel divanone bianco in pelle con tanto di penisola e recliner....
Siamo felici. Non ci manca niente. (sì beh a parte il mobile della sala, tutto il bagno padronale, la cameretta ... ma sono dettagli...)
Possiamo anche ritenerci fortunati, riusciamo a pagare tutti i nostri finanziamenti, a fare la spesa, pagare tutte le bollette, rifornire di benzina le nostre auto e qualche volta riesco anche a uscire per pizza con la amiche o un cinema . Riesco ancora ad andare dal parrucchiere e a comprarmi qualche vestito con i saldi.
C'è gente che non riesce a fare più nulla di quello che ho appena elencato, e questo è grave.
Stiamo benone anche senza andare in vacanza , non ci importa. 
Pare che ad altri importi invece, e molto.

Dialogo con amica Maryland (a proposito, per chi aveva seguito la sua vicenda, è guarita! ha sconfitto la bestia...)
Giugno.
"Scarlett, quindi in questi giorni sei in ferie?" 
"E cosa ci fai a casa?"
"In che senso? Sto a casa, in questa casa ci abito"
"Nel senso che non vai via?"
"No, non possiamo permettercelo..."
Guardandomi con occhi sgranati: "Coooooome no? ma cosa ci fate a casa, non sentite l'esigenza di andare via?"
"No"
"Io non capisco come si possa avere le ferie e starsene a casa"
Probabilmente non capisci come si fa non avere soldi... 

Dialogo con collega straricca che lavora (su sua stessa ammissione) per hobby, moglie di un anziano comandante di boeing 767.

"Scarlett hai le ferie adesso?" 
"Sì"
"E dove andate di bello?"
"Da nessuna parte, non possiamo permettercelo"
"Beh , ma allora non  fare tutte e tre le settimane, vai via solo una settimana"
"No, non possiamo nemmeno una settimana...l'anno scorso siamo andati via 4 giorni in montagna, in quel posto paradisiaco che ci hai consigliato tu , ricordi? ma quest'anno proprio non si può"
"Allora fatti un week end"
"No" (ma perchè mi devo giustificare? comincio a sentirmi un po' umiliata...) ," nemmeno un week end riusciamo a fare"
"Ma hai tre settimane di ferie!te le fai tutte a casa?"
"Sì" a meno che tu non voglia sponsorizzare - mi viene da dirle-
"Ho io la soluzione!!!Puoi abbinare un week end in montagna e uno in una capitale!!"
STOMP!! Rumore della mia testa che cade sul un banco check-in.  

Ottobre.
 L'ufficio del personale mi contatta dicendo che ho troppe ferie arretrate. Devo stare a casa un mese in ferie "forzate"

Dialogo con Maryland:
"Adesso stai a casa un mese?" 
"Sì, io un mese e Rhett una settimana "
"Beh, stavolta andrete via spero!" dice con fare acido...come se a rinunciare alle ferie fosse lei.
"No..."
"Coooome nooo!!"
"Non possiamo permettercelo" a ridaje.... 
"Beh una settimana ve la farete almeno..."
"No..."
"Beh un week end certamente, per forza, almeno un week end andrete via..."

Mi arrendo.
Cambio discorso e per fortuna il dialogo vira verso altri argomenti.

Tutto ciò mi porta ad una amara riflessione.

Se chi ci sta intorno - e intendo proprio persone  con cui condividiamo molto, che possano essere colleghi quanto amici d'infanzia , che di noi sanno, o dovrebbero sapere quasi tutto - NON riesce a rendersi conto che  il nostro tenore di vita è cambiato, non riesce a capire nemmeno se gli diciamo chiaramente che NO, NON possiamo, NON abbiamo soldi che avanzano per le vacanze, NON possiamo nemmeno permetterci un week end, insomma, che viviamo dignitosamente ma che  fuori dal binario NON possiamo andare....
COME POSSIAMO PRETENDERE CHE LO FACCIANO LA CLASSE DIRIGENTE , I NOSTRI POLITICI, CHI STA TRANQUILLO SULLA SUA POLTRONA A PRENDERE STIPENDI A 4 O 5 ZERI?

Se anche  la mia migliore amica fa fatica a credere che mi manchino i 35 euro per andare al ristorante  giapponese, NON mi stupisco che chi è più in alto continui a imporci  sacrifici che non possiamo più sostenere.  Se chi ci sta vicino fa così fatica ad immedesimarsi nelle situazione economica limite in cui viviamo, come possono farlo il ministro del lavoro o dell'economia?




domenica 18 novembre 2012

TU NON CI VAI

Sono appena tornata da un aperitivo-cena  a buffet  organizzato dalla mia 33enne sorella per il suo compleanno. Una tranquilla seratina a casa sua con coppie di amici figliomuniti. 
Una di queste coppie è formata da Gab ed Ely.

Gab ha due anni più di me e frequentavamo la stessa scuola, ma per una serie di pluribocciature ci ritrovammo per un anno, il terzo, in classe insieme. Era un ragazzo al primo sguardo veramente brutto, ma era molto sportivo e soprattutto simpatico e originale,era un piacere averlo in classe e si rivelò anche un ragazzo molto dolce, educato e sensibile. Conquistò il cuore di una nostra viziatissima compagna di classe che lo  trattava  come una dominatrix . Dopo qualche mese la  lasciò e lei sollevò un tale vespaio che ricordo ancora bene. accorsero a scuola mamma, papà e pure la zia, che fu l'unica ad ammettere di avere una nipote iper viziata, ma questo è un altro capitolo.
Gab alla fine di quell'anno ebbe quattro esami di riparazione e a settembre non si presentò. Fu quindi ribocciato e la sua esperienza con la scuola secondaria di secondo grado terminò lì. di lui per qualche anno perdemmo le tracce.
Ely invece ha un anno in meno di mia sorella, per una bocciatura (di mia sorella) si ritrovarono in classe insieme, e non si lasciarono più, la loro amicizia dura tutt'oggi . Ely purtroppo ha perso  la madre all'età di 15 anni e ha dovuto rimboccarsi tantissimo le maniche per portare avanti i suoi studi e la casa assieme alla sorella maggiore . è un ragazza molto brava e giudiziosa che è dovuta maturare molto in fretta.
Abitava in campagna e gestiva insieme al padre e alla sorella un piccolo maneggio.
Per una serie di casi della vita (Ely comincia a frequentare una compagnia in città assieme a mia sorella , che frequenta un gruppo che fa karate e si allena nella stessa palestra dove Gab insegna judo) , Ely e Gab si conoscono , si frequentano, si fidanzano , si sposano e hanno un figlio. Felici e contenti.

Tutta questa premessa per dire che questa sera eravamo tutti a casa di mia sorella , io e Gab parlavamo delle nostre ex compagne di classe, che stavano organizzando tramite FB una pizzata per ritrovarci.
Ely interviene categorica: " Se organizzate una pizza con le compagne, Gab non ci va"
La guardo attonita:"Scusa?"
Ely:" No no!Non ci va! Cosa ci va a fare? tanto sono tutte donne!"
Io: "beh, cosa possiamo farci se era l'unico uomo presente in classe?"
Ely: " Appunto, tanto ormai sono tutte sposate e con figli, parleranno tutte di parti, latte e pannolini, quindi cosa va a fare?"
Comicio a diventare rossa, non riesco a celare il nervoso che mi coglie, cosa vuol dire che TU decidi che TUO MARITO non va alla pizzata di classe? può decidere LUI se venire ed annoiarsi con questi discorsi o se stare a casa? ma devi decidere tu? NON ESISTE!! 
Fortunatamente interviene la mia sorellina ventitreenne. " Ma Ely perchè non vai anche tu!Mica è proibito!"
Ely: "beh se posso venire anch'io allora sì, ma poi chi mi tiene il bimbo? Allora facciamo così , puoi andare a patto che Scarlett ti venga a prendere e ti riporti a casa lei..."
La guardo sconvolta, mi verrebbe da chiederle se ci è o ci fa, o se è scema, eppure la conosco bene...di solito è molto seria...
In tutto ciò Gab ZITTO. 
Gab, diamine! Ti sei scelto un'altra dominatrix! meno isterica di quell'altra, ma che ti manovra a piacimento!

Io quando sento questi coniugi che IMPONGONO all'altro cosa devono fare, con chi uscire , chi frequentare....mi cadono le braccia... ma chi sei mia madre? Mio padre? Eserciti la patria potestà su di me? 
Non esiste!!
Mi vengono alla mente altri casi assurdi...ma approfondirò in un'altro post, nel frattempo speriamo di avere l'onore di avere Gab alla pizzata di classe...

giovedì 15 novembre 2012

innovazione e modernità

Io  a volte non  capisco i  miei colleghi.
Davvero.
Un anno fa circa l'azienda per cui lavoro ha dato la possibilità di controllare il cedolino della busta paga direttamente online tramite un link interno al sito dell'azienda stessa.
Si poteva visualizzare il cedolino a partire da  tre o quattro giorni prima del  27 del mese  e soprattutto veniva creato un archivio di 5 anni. Io (e molti altri colleghi devo dire) lo trovai subito comodissimo, era ora! Una grande innovazione! Fino a quel momento si andava tutti in processione il giorno 27 all'ufficio personale a ritirare la tipica busta bianca. E la ritiro io e vacci tu...e firmami la delega... cose così. 
Poi finalmente la svolta. Per attivarlo  a ognuno di noi è stato fornito un pin code per accedere  al programma e poi  ognuno  doveva fornire il proprio indirizzo email per ricevere il link direttamente nella propria casella elettronica, per poi ricliccarlo e dare conferma all'attivazione. Tutto qui. come si fa per qualsiasi registrazione che avviene nei siti internet, viene mandato il link nella casella email per accertarsi che sia veramente TU il richiedente.
E invece...
Orrore!
Orrore!
Un buon numero di colleghi si è categoricamente rifiutato di attivare questa procedura.
Ecco le ragioni uscite dalle loro bocche scandalizzate:
"No! Non esiste! l'azienda non deve sapere il mio indirizzo email personale!"
"No no e no, meno cose sanno di me in questo posto e meglio è" 
"Sono obbligata? No perchè se non è un obbligo non lo faccio"
ma la più bella è questa: 
"E perchè dovrei stamparmela io? Devo sprecare inchiostro io? Facciamo usare le cartucce all'azienda!"
Inutile tentare di spiegare la funzione dell'indirizzo email...niente... la fazione dei perseguitati si oppone. 
E va beh, fatti loro, mi viene da dire. Quello che mi fa tristezza è che i colleghi del mio reparto hanno un range  di età che va dai 28 ai 45 anni, quindi una generazione che col pc ci sa fare e internet lo sa usare bene, anche a giudicare da tutti gli I-phone che spuntano da taschini e borsette. Ma niente da fare!
Oggi, altro caos.
Ci è stato proposto di attivare un servizio a terminale , sempre collegato con intranet aziendale e quindi anche da casa, per visualizzare i propri turni e cambiarli anche coi colleghi, gestendo tutto tramite il suddetto link ed attivando anche un servizio notifica sms . "Il collega Pinco ha inoltrato richiesta di cambio turno il giorno 2 dicembre, accetti o rifiuti?" 
Bello, semplice, immediato, innovativo, chi più ne ha  più ne metta... ma ovviamente bisognava fornire al sistema il numero di cellulare per fare arrivare le notiche sms. 
Orrore!
Orrore!
Parecchi colleghi pensano di dare in pasto all'azienda i propri numeri di cellulare e che succeda chissà che cosa.
Ad oggi noi consegniamo le richieste di cambio turno su foglietti di carta firmati da entrambi i richiedenti e consegnati a mano in segretaria operativa. Roba da medioevo! Non è una grande innovazione finalmente poter gestire tutto dal pc di casa o dall'AIFON che hai in tasca, come molte aziende ormai fanno?
No! Orrore! Orrore!

Colleghi, svegliatevi!!! Se non accettiamo queste piccole innovazioni il mondo non va avanti più!!!


lunedì 12 novembre 2012

doccia vs vasca

Un bel post leggero per allietare questo periodo che proprio spensierato non è...

Lo spunto mi è venuto perchè sempre più spesso vedo in giro pubblicità o stand nei supermercati o anche televendite di aziende che si offrono di  sostituire la tua "vecchia vasca" con una praticissima doccia, bella, enorme, multifunzione con idromassaggio, sauna, cromoterapia e via dicendo...
In aggiunta sento sempre più persone che fanno questo discorso: "Sai, ho ristrutturato il bagno, ho tirato via la vecchia vasca e ho fatto installare una doccia...." 
 "Mio fratello che abita sopra di me ha fatto i lavori in bagno, lui sì che li sta facendo bene, ha tirato via la vecchia vasca e ha lasciato solo la doccia..."  
"Per fortuna ho comprato casa ancora sulla carta, così ho fatto in tempo a far togliere la vasca di capitolato dal bagno padronale e a farmi mettere un'altra doccia"

perchè? perchè? perchè? perchè?

Penso a me e alla mia esperienza personale.
Nella casa dove abitavo con i miei genitori c'erano una vasca e una doccia, ma la vasca era talmente piccola che potevi starci solo seduto e ci si stava stretti comunque, quindi si usava solo fino a quando avevi tre-quattro anni, massimo cinque, dopodiché passavi direttamente e in maniera irreversibile all'uso della doccia.
Ogni tanto, in qualche albergo o in vacanza, capitavo se ero fortunata in qualche stanza con bagno privato dotato di  vasca ed era una piacevolezza lasciarsi a mollo a lungo nell'acqua ...e far riposare le gambe provate da lunghe escursioni montane o dalle fatiche di una giornata all'insegna dei giri turistici in città d'arte.
La vasca da bagno mi è sempre mancata da morire.
Quando sono andata a vivere con Rhett ci siamo sistemati in affitto in un appartamentino carinissimo . Era nuovo e funzionale, non mi mancava nulla fuorché...una bella vasca da bagno.
Quando abbiamo deciso di acquistare la nostra nuova casetta uno dei must per il bagno era la VASCA. Ho rifiutato di comprare appartamenti dove questa  era assente. 
Nel mio attuale appartamento ci sono due bagni, uno con doccia e uno con vasca.
Fermo restando che la doccia è mille volte più pratica e veloce e occupa meno spazio e tutti i vantaggi che volete IO NON RINUNCEREI MAI a un bel bagno caldo d'inverno , immersa nella schiuma e nel relax e a un bel bagno fresco che ti restituisce le forze nelle colanti giornate estive . 
E una doccia idromassaggio secondo me non può essere la stessa cosa, si è comunque o in piedi o seduti su uno sgabello, come ci si può rilassare, abbandonarsi completamente?
Quando sento queste persone che eliminano la possibilità di avere la vasca da bagno mi dispiace, si privano anche della possibilità di ritagliarsi dei momenti importanti ,magari rari ,fuori da tutto e da tutti , lasciando che lo stress scivoli via...


domenica 11 novembre 2012

disintossicazione

...e da groupalia ci siamo cancellati...ora piano piano mi devo disintossicare da tutto il resto.
Purtroppo sono entrata nel vortice dei vari siti che vengono cosine scontatissime, quali groupon-privalia-buyvip-showroomprivè-ovo-saldiprivati ... ho un account in ognuno di questi siti e tutto ciò è deleterio per la mia carta di credito.
Ricevo ogni giorno una valangata di email che mi informano di nuove mirabolanti offerte...
Di solito tengo duro e non le leggo nemmeno ma ...complice l'arrivo del Natale e il pensiero anticipato dei regali sto pericolosamente facendo un po' troppi clic... 
Se poi ci si mette il fatto che sono una pigrona e non mi piace girare per negozi ... il peggio è fatto!
Ammettiamolo però...è comodissimo! anzichè buttarsi nella bolgia umana dell'impazzito shopping prenatalizio uno se ne sta bello bello seduto davanti a un pc e gironzola per siti che fanno a gara nell'offrire i prezzi più stracciati. Senza nessuna fatica il pacco viene recapitato direttamente a casa e...cosa c'è di più bello dell'aprirlo e vedere davanti ai propri occhi ciò che si è ordinato? Sembra di tornare bambini nel momento in cui si scartano i regali di Natale...
E quando sento la mamma che brontola per questa nostra modalità di shopping (siamo tre sorelle tutte con lo stesso viziaccio e facciamo recapitare tutti i pacchi all'indirizzo della mamma...)le rispondo che quando eravamo piccole LEI sfogliava enormi quantità di cataloghi POSTALMARKET e VESTRO e ogni tanto ordinavamo qualcosa... non sempre all'apertura dei pacchi il prodotto era come appariva nelle pagine patinate...

sabato 10 novembre 2012

novità


Ho traslocato, la piattaforma precedente non mi è mai piaciuta e non riuscivo a collegarmi con nessuno.
Ora vediamo come mi trovo in questa nuova casa....