mercoledì 25 giugno 2014

Ricordi lontani

La scorsa settimana, complici il bel tempo e due giorni di riposo e soprattutto il bisogno di staccare un po' la spina dai problemi lavorativi, abbiamo trascorso due giorni al mare, in Liguria. 
Niente spiaggia né bagni in mare, il mio piccolino ha una paura folle dell'acqua e solo la vista del mare lo terrorizza.
Abbiamo quindi ripiegato in varie passeggiate.
Abbiamo scelto un piccolo albergo in una località del ponente che in realtà di caratteristico non ha molto, è un po' una cittadina, anche se si vanta di essere la città della ceramica . Una volta forse, ora hanno chiuso quasi tutte le botteghe e rimangono giusto un paio di negozietti nel budello principale.
In realtà ho scelto io di recarmi in quella località perchè è stata il luogo delle mie bellissime vacanze dagli 0 ai 12 anni. Si partiva il 1 Luglio e si tornava il 31 soggiornando nell'appartamento della zia. Tutti gli anni stessa spiaggia stesso mare e stessa indissolubile compagnia di amichetti con cui ne combinavo di tutti i colori. Ci si ritrovava ogni anno e ci si lasciava promettendosi di scriversi per tutto l'inverno. E così era.
Che nostalgia tremenda.
Poi, i miei cugini sono diventati grandi e giustamente l'appartamento veniva da loro utilizzato per i week end di Luglio con amici/fidanzati vari . Mia cugina si è poi sposata con un ragazzo del luogo e in quell'appartamento ora ci risiede stabilmente con marito e tre figlie. Fine delle mie vacanze lì.
Ricordo di avere pianto tantissimo. Pregavo mia madre di prendere un appartamento in affitto li vicino. Niente da fare, mia madre è donna di poca iniziativa. (Non le faccio una colpa, sono così anch'io).
L'anno successivo ricordo che andai in vacanza con un'altra zia in un'altra località ligure, questa volta un paesino del Levante. A ripensarci oggi era una località graziosissima adiacente a Lerici, ma io ricordo che ero arrabbiatissima per non essere là, dove i miei amici mi aspettavano, e tenni il muso per una settimana.
Per un po' ho mantenuto i contatti con gli amichetti, poi poco a poco le lettere e le telefonate sono state sempre meno, fino a non sentirsi più.
Non era la prima volta che tornavo in quella località, negli anni ci sono capitata un paio di volte in giornata per qualche evento tipo battesimi/comunioni/cresime delle mie tre cuginette.  Settimana scorsa però ho avuto due giorni pieni per ripercorrere bene i luoghi della mia infanzia. Sono passati 30 anni, è ovvio che molte cose sono cambiate, ma già il fatto di ritrovarmi lì mi riempiva di emozioni.

Il negozio dove ogni mattina mia mamma mi mandava a comprare il latte, i biscotti e la focaccia è sempre lì.
L'edicola si è spostata poco più in là, al posto del fruttivendolo, ma espone sempre lo stesso porta-cartoline (si dice così?) girevole . Forse anche le cartoline sono sempre le stesse.
I mitici bagni Pescetto sono sempre lì, anche se completamente rimodernati.
Anche i marciapiedi sono ancora piastrellati con le stesse mattonelle , per tutta la città, su cui da bambina saltellavo con i miei sandaletti bianchi.
La miticissima e rinomatissima gelateria Del Ghersi è sempre lì, sempre più bella. 

I giardinetti sotto casa dove andavo a giocare sono cambiati...in peggio: via le altalene e le aiuole centrali, via quasi tutta l'erba. Ricordo ogni mattina il rumore dell'apecar comunale con l'addetto che annaffiava il prato. Che tristezza. 
I campi da tennis dietro casa  dove andavo a vedere la mia amica prendere lezioni e dove si sentivano gli inconfondibili paf  della pallina da tennis che tocca terra....sono andati in malora, delusione! Abbandonati e in balia delle erbacce, chissà da quanto tempo sono in questo stato.
La fabbrica di sapone con la cinta "strana" , e che emetteva un profumo fortissimo ora è dismessa. Il suo cortile è però aperto ed è diventato....un parcheggio a pagamento.
Dietro il lungomare c'era una piccola piazzetta, ora completamente ristrutturata e rimessa a nuovo, piastrellata e decorata con aiuole, fiorellini e fontanelle. Una volta quella piazzetta era il ricovero delle barchette dei pescatori ed era piena di gatti randagi. Se ci passavi venivi investito dall'odore intenso di pesce marcio e di pipì di gatto. Detto così è vomitevole, lo so, ma era l'odore di mare.
Ammirando quella piazzetta com'è ora e ricordando cos'era, una riflessione conclusive è d'obbligo:
Ci sono odori che presi singolarmente sono obiettivamente sgradevoli, ma collocati in un certo caratteristico luogo possono risultare persino inebrianti. Cos'è il mare senza l'odore del pesce marcio? (magari misto a pipì di gatto? ) Si è certi di trovarsi in montagna se non si sente nell'aria l'odore della cacca delle mucche?


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