martedì 30 dicembre 2014

Bilancio Post Natale

No no, tranquilli, non è un post serio. 
I bilanci seri li faremo più avanti. Questo è un post veramente molto ma molto materiale.
Com'è andato il Natale? Come stanno passando queste feste? Le mie direi benone. Quest'anno per una combinazione astrale che non si ripeterà mai più  Rhett ed io siamo a casa dal 24 dicembre al 5 gennaio. Rhett ricomincerà a lavorare il 7 Gennaio mentre io riprenderò servizio il 6.
Mi ero ripromessa di fare grandissime pulizie. Finora mi sono limitata a svuotare due pensili della cucina. Fine del lavoro. Purtroppo non riesco a fare molto col Cippi perennemente in mezzo, inoltre ne sto approfittando per riposare , e mi accorgo solo ora quanto ne avessi bisogno. Prima lavoravo solo tre giorni alla settimana e praticamente non me ne accorgevo, ora tutti i giorni e la differenza si sente, eccome se si sente.
Dai dai facciamo i bilanci, di che cosa? Ma dei regali di Natale no?
Devo dire che si va ad anni alterni, un anno ricevo regali carinissimi, l'anno dopo cagate pazzesche. Ecco, questo è stato l'anno di queste ultime. Va beh ma l'importante è il pensiero. Quando c'è.
A proposito di pensieri, Collega Princess, anzi ExCollega Princess, reduce da un viaggio a Londra , mi ha portato un piccolo cadeau: un magnete comprato al museo di Dickens, recitante la seguente frase: "Accidents will occur in the best regulated families". L'ho attaccato alla cappa a far compagnia agli altri magneti ma l'occhio continua  a cadere lì, su quella frase dal presagio così oscuro. Mi inquieta . Credo che la staccherò e finirà nel fondo di un cassetto.
Mia mamma ci ha dato una mancia per comprarci il forno a microonde. Quando dico che non ho il microonde vengo accolta da cori di incredulità e presa per una amish. Pare sia inconcepibile al giorno d'oggi non averne uno. 
Oggi siamo andati a comprarcelo, ne abbiamo preso uno carino e con  molte funzioni .
Lo abbiamo sistemato dove già ai tempi il mobiliere ci aveva consigliato di metterlo. Peccato che al momento giaccia lì, immobile, e non mi abbia ancora colto l'entusiasmo compulsivo da oggetto nuovo. Mi sono letta il libretto delle istruzioni e ho provato a farvi bollire una tazza di acqua. Funzionare funziona. Ho paura però di non sapere che farmene.Chi lo sa se prima o poi scoppierà l'amore. Nel frattempo continuo a guardarlo come ad un oggetto estraneo alla mia cucina. 
Da tempo Rhett continuava a chiedermi cosa volessi per Natale . Alla mia risposta "nulla", si sottintendeva "Nulla di specifico, ma vai a cercarmi qualcosa e sorprendimi".
In conclusione, qual è stato il regalo di Rhett ? Nulla, appunto. Non gliel'ho ancora rinfacciato, ma prossimamente state sicuri che ..........
Il meglio di sè lo hanno dato anche i miei cognati. I loro bambini hanno scritto la lettera a Gesù Bambino (guai a dire Babbo Natale, proibito!) ,dettagliatissima. Nel fare i regali abbiamo dovuto attenerci scrupolosissimamente alla letterina , cercando proprio quei giochi, quei palloni di quella marca , guai a sbagliare perchè "...sai, la richiesta è stata specifica" ah beh. 
"E noi cosa prendiamo al Cippi?" Insisteva mia cognata. "Guarda il Cippi ha 15 mesi, grazie a dio ancora non sa cosa sono regali, gesù bambini e babbi natale, quindi vedi tu, fagli quello che vuoi "
Non so, questa cosa a me non piace. Io non sono mai stata abituata a scrivere letterine, ovvero a stilare una lista di quello che volevo, per me i regali sono sempre stati una sorpresa , una sorpresa sempre e comunque gradita. Bene, in conclusione ,i nipotini hanno avuto i regali da loro espressamente richiesti mentre al Cippi è stato recapitato un buono per andare in un negozio di giocattoli a prendere quello che vogliamo "visto che non abbiamo saputo dire quello che desiderava nostro figlio"
Sì lo so cosa state pensando, direte beh dai sono stati carini, sono andati nel negozio e invece dei giocattoli hanno pagato per un buono, così vai e ti scegli tu quello che vuoi.
Ehm...non proprio, il buono fa parte della strenna di Natale che tutti gli anni il datore di lavoro di mio cognato elargisce ai dipendenti con figli. Non sapeva che farsene perchè l'ubicazione del negozio è per lui molto scomoda così ha pensato bene di mollarlo a noi. Per fortuna quel posto vende anche altri accessori per l'infanzia. Farò il pieno di pannolini. 
Come tutti gli anni abbiamo fatto anche un regalo personale a mia cognata e a mio cognato. I nostri da parte loro? Non pervenuti.
Il Cippi ha ricevuto un sacco di giochi e ne abbiamo la sala piena. Il bello è che ci gioca. Lo vedi che si impegna nel lanciare i cubotti mega di lego dal tappeto al box, dietro al divano, dietro il televisore ecc ecc . Li trovi dappertutto, nel letto, nella vasca da bagno....ma il bello è proprio quello. Vederlo impegnarsi e interagire con oggetti sempre nuovi. Gli piace tanto la musica, appena la sente si muove a ritmo e balla! è veramente buffo da vedere ! 
Cerco di godermelo un po' perchè le vacanze passano alla svelta e in un attimo sarà il 7 Gennaio, giorno che inaugurerà la compresenza mia e di Rhett al lavoro quindi fuori casa e quindi del Cippi dai nonni. Non voglio pensarci ora!


giovedì 18 dicembre 2014

La ricollocazione di Rhett


Oggi Rhett va a firmare il contratto. I giochi sono fatti, e purtroppo non è assolutamente finita come speravamo.
Rhett sarà sì assorbito dalla grande azienda di gestione aeroportuale ma verrà inserito coattamente in un reparto che proprio non gli piace: sicurezza. E come se non bastasse gli verrà pure abbassato il livello. In pratica è stato bellamente demansionato.  Da agente rampa , mansione super autonoma di gestione di tutto ciò che succede sotto un aereo a semplice guardia giurata. Pensare che Rhett era anche istruttore, tanta era la sua esperienza. 
Sono due giorni che non parla e fissa il vuoto . Inutile dire che è amareggiato, deluso, si sente umiliato. Non è stato nemmeno messo in condizioni di scegliere, o opporsi. Altri hanno scelto per lui.
Il passaggio di società, il salvataggio dei dieci più anziani , la sistemazione coatta nei vari reparti, senza nemmeno essere interpellati, senza nemmeno guardare alla qualifica individuale! 
Cosa dobbiamo dire, passerà. Sentiamo poi in giro di amici che hanno perso il lavoro, la mobilità non arriva, mesi senza stipendio...noi siamo ancora fortunati, anche se fare il ragionamento di "pensare a chi sta peggio" non è giusto. Uno non può costruirsi un percorso professionale in tanti anni e con tanta fatica e poi di punto in bianco essere spostato come una pedina a fare la guardia giurata con una mansione di ben 4 (quattro!!) livelli inferiori. Non si può!

venerdì 12 dicembre 2014

movimenti tellurici

Che dire.
Facciamo un po' di polvere in questo blog , che ogni tanto accantono. 
Sto passando un periodo di cambiamenti in ambito lavorativo, sono in corso tuttora e ancora non abbiamo raggiunto l'agognato equilibrio.
Da Settembre a questa parte è un continuo divenire di piccoli e grandi scossoni. Come sapete la società per la quale lavoro è fallita e siamo stati assorbiti da un'altra. Le mansioni non sono cambiate, ma il contratto è peggiorativo, chevvelodicoaffà ,altrimenti il bello dove sarebbe. Ci hanno tolto un sacco di riposi e di ferie.Insomma lavoriamo di più per essere pagati di meno.Prima lavoravo tre giorni alla settimana a 8 ore, ora cinque giorni a settimana a 6 ore. In pratica sono sempre al lavoro , proprio ora che sono diventata mamma e la cosa mi irrita alquanto. Ho cambiato quindi anche giro di colleghi, siamo tanti, quasi 300 nel mio reparto e ci si conosce tutti, perchè prima o poi lavori assieme a tutti, ma ci sono quelli con cui lavori praticamente sempre , perchè hanno lo stesso giro di giorni , stessi turni, stessa rotazione e stesse compagnie per le quali si lavora. Ora ho cambiato giro, le carte si sono mischiate per tutti e molti da semplici colleghi e colleghe  si stanno trasformando in amicizie interessanti, vediamone il lato positivo va'!
In ogni reparto i dieci con anzianità aziendale più alta sono stati "salvati" e, anzichè firmare con la nuova società, saranno assorbiti da quella più grande (e si spera più sicura)  di gestione aeroportuale. Rhett è tra questi. Da Settembre, in base agli accordi , è in cassa integrazione a zero ore ed entro Gennaio verrà assunto. 
A oggi, 12 Dicembre, non si sa ancora in che reparto finirà, quale sarà la sua nuova mansione e soprattutto che turni avrà. Ansia pura.
Finora sono stata tranquilla perchè sapevo che a casa col Cippi c'era lui. Io ho potuto fare i miei turni tranquilla. Da Gennaio ci sarà da organizzarsi e il Cippi finirà dai nonni per qualche ora tutti i giorni. Speriamo si abitui perchè finora le rare volte che è successo ha pianto tutto-tutto-tutto il tempo.
Speriamo in bene!

mercoledì 25 giugno 2014

Ricordi lontani

La scorsa settimana, complici il bel tempo e due giorni di riposo e soprattutto il bisogno di staccare un po' la spina dai problemi lavorativi, abbiamo trascorso due giorni al mare, in Liguria. 
Niente spiaggia né bagni in mare, il mio piccolino ha una paura folle dell'acqua e solo la vista del mare lo terrorizza.
Abbiamo quindi ripiegato in varie passeggiate.
Abbiamo scelto un piccolo albergo in una località del ponente che in realtà di caratteristico non ha molto, è un po' una cittadina, anche se si vanta di essere la città della ceramica . Una volta forse, ora hanno chiuso quasi tutte le botteghe e rimangono giusto un paio di negozietti nel budello principale.
In realtà ho scelto io di recarmi in quella località perchè è stata il luogo delle mie bellissime vacanze dagli 0 ai 12 anni. Si partiva il 1 Luglio e si tornava il 31 soggiornando nell'appartamento della zia. Tutti gli anni stessa spiaggia stesso mare e stessa indissolubile compagnia di amichetti con cui ne combinavo di tutti i colori. Ci si ritrovava ogni anno e ci si lasciava promettendosi di scriversi per tutto l'inverno. E così era.
Che nostalgia tremenda.
Poi, i miei cugini sono diventati grandi e giustamente l'appartamento veniva da loro utilizzato per i week end di Luglio con amici/fidanzati vari . Mia cugina si è poi sposata con un ragazzo del luogo e in quell'appartamento ora ci risiede stabilmente con marito e tre figlie. Fine delle mie vacanze lì.
Ricordo di avere pianto tantissimo. Pregavo mia madre di prendere un appartamento in affitto li vicino. Niente da fare, mia madre è donna di poca iniziativa. (Non le faccio una colpa, sono così anch'io).
L'anno successivo ricordo che andai in vacanza con un'altra zia in un'altra località ligure, questa volta un paesino del Levante. A ripensarci oggi era una località graziosissima adiacente a Lerici, ma io ricordo che ero arrabbiatissima per non essere là, dove i miei amici mi aspettavano, e tenni il muso per una settimana.
Per un po' ho mantenuto i contatti con gli amichetti, poi poco a poco le lettere e le telefonate sono state sempre meno, fino a non sentirsi più.
Non era la prima volta che tornavo in quella località, negli anni ci sono capitata un paio di volte in giornata per qualche evento tipo battesimi/comunioni/cresime delle mie tre cuginette.  Settimana scorsa però ho avuto due giorni pieni per ripercorrere bene i luoghi della mia infanzia. Sono passati 30 anni, è ovvio che molte cose sono cambiate, ma già il fatto di ritrovarmi lì mi riempiva di emozioni.

Il negozio dove ogni mattina mia mamma mi mandava a comprare il latte, i biscotti e la focaccia è sempre lì.
L'edicola si è spostata poco più in là, al posto del fruttivendolo, ma espone sempre lo stesso porta-cartoline (si dice così?) girevole . Forse anche le cartoline sono sempre le stesse.
I mitici bagni Pescetto sono sempre lì, anche se completamente rimodernati.
Anche i marciapiedi sono ancora piastrellati con le stesse mattonelle , per tutta la città, su cui da bambina saltellavo con i miei sandaletti bianchi.
La miticissima e rinomatissima gelateria Del Ghersi è sempre lì, sempre più bella. 

I giardinetti sotto casa dove andavo a giocare sono cambiati...in peggio: via le altalene e le aiuole centrali, via quasi tutta l'erba. Ricordo ogni mattina il rumore dell'apecar comunale con l'addetto che annaffiava il prato. Che tristezza. 
I campi da tennis dietro casa  dove andavo a vedere la mia amica prendere lezioni e dove si sentivano gli inconfondibili paf  della pallina da tennis che tocca terra....sono andati in malora, delusione! Abbandonati e in balia delle erbacce, chissà da quanto tempo sono in questo stato.
La fabbrica di sapone con la cinta "strana" , e che emetteva un profumo fortissimo ora è dismessa. Il suo cortile è però aperto ed è diventato....un parcheggio a pagamento.
Dietro il lungomare c'era una piccola piazzetta, ora completamente ristrutturata e rimessa a nuovo, piastrellata e decorata con aiuole, fiorellini e fontanelle. Una volta quella piazzetta era il ricovero delle barchette dei pescatori ed era piena di gatti randagi. Se ci passavi venivi investito dall'odore intenso di pesce marcio e di pipì di gatto. Detto così è vomitevole, lo so, ma era l'odore di mare.
Ammirando quella piazzetta com'è ora e ricordando cos'era, una riflessione conclusive è d'obbligo:
Ci sono odori che presi singolarmente sono obiettivamente sgradevoli, ma collocati in un certo caratteristico luogo possono risultare persino inebrianti. Cos'è il mare senza l'odore del pesce marcio? (magari misto a pipì di gatto? ) Si è certi di trovarsi in montagna se non si sente nell'aria l'odore della cacca delle mucche?


domenica 15 giugno 2014

Un'estate roventissima. Collega pensaci bene!!

Al lavoro in questi giorni stanno succedendo cose abominevoli. Le preoccupazioni sono davvero tante e stavolta il rischio di perdere per davvero il posto si è fatto sentire eccome.  Se poi sommiamo il fatto che sia io che Rhett lavoriamo nello stesso posto e siamo nella stessa situazione, ecco la preoccupazione diventa tranquillamente PANICO. 

La faccio brevissima:  la società di handling per la quale lavoriamo fallirà  il giorno 30 Giugno  a causa di una sostanziosa multa commissionata dalla Commissione Europea. Una cifra inimmaginabile e quindi assolutamente non sostenibile.Ci sarà la possibilità, non per tutti però, di essere riassunti in una nuova società,anche se  in pratica è la stessa che cambia solo ragione sociale. Stessi dirigenti, stessi addetti, stesse mansioni, stessi contratti sottoscritti con le stesse compagnie aeree. Ma vuoi che non si perda occasione per ritoccare al ribasso i nostri contratti?? Mai farsi mancare un' opportunità del genere! In questi giorni infuocatissimi, e non solo dal punto di vista metereologico, i colpi di scena si susseguono a ritmi insostenibili per le nostre coronarie e al momento non si è ancora giunti ad un accordo. Mancano solo 15 giorni, c'è tempoooo!! 

Seguiranno aggiornamenti.

Un'altra faccenda che mi ha sconvolto è la seguente: 
Avendo la nuova società dichiarato ben 300 esuberi (e siamo sempre qui...esuberi de che? le compagnie sono le stesse già così siamo in pochi  voglio vedere con meno personale che succede....), è stata promossa dall'azienda una campagna di incentivazione all'esodo , invitando i propri dipendenti  a licenziarsi offrendo uno, due o tre anni di mobilità e una cifra di buonuscita pari a 28 mensilità lorde. Un bel gruzzoletto da potersi mettere da parte ma che nè io nè Rhett abbiamo considerato: alla nostra età rimanere senza lavoro sarebbe drammatico, con la casa appena comprata, un mutuo vita -natural -durante e un bimbo di nove mesi. 
A sorpresa invece, e soprattutto nel mio reparto, una valanga di colleghi si è precipitata a firmare il licenziamento. Talmente tanti che ben presto si è raggiunto il numero di 300 persone (85 solo nel mio reparto!!) e moltissimi sono rimasti a bocca asciutta, senza la possibilità di poter usufruire dell'incentivo.

Io e i pochi altri colleghi rimasti siamo davvero perplessi. L'azienda si è resa conto  che dal primo Luglio non ci sarà più il numero minimo sufficiente per servire tutte le compagnie aeree e in questi giorni stanno formando tramite corsi una marea di ragazzi nuovi provenienti da un'agenzia interinale. 
Già mi vedo , il primo Luglio con il volume di traffico tipico della stagione e l'aeroporto invaso da lavoratori interinali digiuni di tutto. 
Se dovrete prendere un aereo  da un aeroporto lombardo nei mesi di Luglio e Agosto...ehm...ecco, portate con voi  tanta pazienza, al 90 per cento vi troverete davanti un giovane che deve ancora capire dove sta lavorando oppure se vi va male un'isterica che non sa più dove sbattere la testa , ecco quella  potrei essere io.

Dicevo che mi ha sconvolto il fatto che tanti colleghi, tra i quali ci sono molte colleghe/amiche, se ne andranno. Auguro loro tutto il bene , ma il fatto mi rattrista e mi preoccupa molto.

Qui lo dico e qui lo nego: secondo me moltissimi hanno fatto una cavolata. Una gran cavolata.
La maggior parte ha tra i 35 e i 55 anni, qualcuno laureato, quasi tutti con famiglia e figli a carico. Solo un paio hanno un lavoro sicuro che li aspetta fuori di lì, il resto no e si diletta in ragionamenti da lasciare a bocca aperta.   Le frasi che vanno per la maggiore sono:

"Me ne vado perchè non ce la faccio più , questo posto mi ha esaurito , non ci voglio rimanere un minuto di più, troverò sicuramente di meglio"
Forse non hai ben chiara la situazione lavorativa al di fuori di qui, cosa pensi di trovare? Non trovano niente i giovani laureati e dove vorresti andare tu alla tua età?E pensi di trovare un lavoro migliore e soprattutto a tempo indeterminato? Ti faccio i miei migliori auguri.
"Me ne vado, anzi ce ne andiamo sia io che mio marito, non ce la facciamo più a stare qui dentro, troveremo altro" Cioè fammi capire ve ne state andando tutti e due? Ehm...bravi
"Certo che ho firmato, vuoi mettere? Io 50.000 euro sul conto non li ho mai avuti"  hai incontrato il gatto e la volpe per caso? ma lo sai che i soldi non si autoriproducono?
"Voglio aprire un bar sulla spiaggia a Tenerife" Verrò volentieri a trovarti.
"Ora posso iscrivermi al master che ho sempre sognato e già che ci sono mi pago la macchina nuova" Li hai già finiti prima di prenderli.
"Voglio andarmene via, non ne posso più di lavorare su turni, domani sera c'è la recita di mia figlia e io non posso andare a vederla perchè non mi cambiano il turno!!" Cara, hai tutta la mia comprensione , davvero, ma pensa che ti stai l-i-c-e-n-z-i-a-n-d-o , pensaci bene!
"Lo prendo come un segno del destino, se devo cambiare vita questo è il momento! "    Bene, e che vita farai? "Non lo so!" Ah beh.

Niente da fare , il primo Luglio 300 persone ingrosseranno le fila dei disoccupati italiani, e altrettante saranno immusonite e arrabbiate per non aver avuto la possibilità di farlo. Valli a capire.

Quel che so io è che il 1 Luglio, se mai sarò assunta nella nuova società, mi ritroverò con tanti cari colleghi in meno, gente in gamba che si è stufata di essere sfruttata e trattata peggio di un numero di cui disfarsi.
E ho tanta tristezza nel cuore.


giovedì 27 marzo 2014

è un po' che non ti vedo !

Il momento è giunto. Prima o poi doveva arrivare. Era inevitabile.

Il mio rientro al lavoro.

Domenica 16 marzo , dopo un anno di assenza, sono rientrata al lavoro.

Ero in ansia, vero che avrei avuto a disposizione due giorni di affiancamento, ma rientrare in quel vortice di voli-accettazioni veloci-fai in fretta che il volo chiude-adrenalina a mille-corri di qua corri di là mi impensieriva, non ero più abituata.
E poi stavolta il pensiero fisso era a LUI, il mio Cippi, che avevo lasciato a casa.
Fortunatamente per ora io e Rhett tentiamo di fare turni più opposti possibili, in modo che il Cippi stia con uno o con l'altro, evitando di sovraccaricare mia madre. Purtroppo non è sempre possibile e il piccolino a volte deve essere affidato , per una o due ore , alla mia famiglia.
Per me ovviamente non esistono mani più sicure, mia madre non ha praticamente mai smesso di curare bambini, appena è cresciuta la mia ultima sorella è arrivata la nipotina, quindi il giro non si è mai interrotto. 
Il problema è che il piccolo è ancora molto attaccato a me e la prima volta che ho dovuto a lasciarlo a mia mamma per quattro ore ha pianto per un'ora di fila. Finchè si è trattato di giocare o mangiare nessun problema, ma quando è arrivato il momento della nanna è andato in crisi. E io con lui . Penso però che le difficoltà di inserimento ci siano per tutti i bimbi. E quindi prima o poi si abituerà. Spero.

Ma veniamo al mio rientro.
Premessa: lì dentro siamo in tanti, anche nello stesso reparto siamo tanti colleghi, giriamo su turni di 24 ore e 7 giorni su 7, con contratti diversi , chi lavora 4 ore, chi 6 , chi 8. Chi part time orizzontale e chi , come me, verticale, ovvero 3 giorni fissi a 8 ore. Chi ha turni fissi di mattina, chi di sera e chi invece gira a rotazioni alterne, mattine e pomeriggi. Chi sta sempre al terminal 1 e chi sempre al terminal 2, e chi, la maggior parte, lavora un po' di qua e un po' di là.
Quindi è evidente che ci sono colleghi che vedo più spesso e altri che vedo solo quando "girano" in una turnazione a me favorevole. Ovvero devono coincidere  lo stesso giorno, la stessa fascia oraria e lo stesso terminal. Ci sono quindi colleghi che vedo poco.Possono passare mesi prima che ci si incroci di nuovo. Capita quindi che non ci si accorga subito dell'assenza di una persona. Spesso dopo mesi e mesi ci si rende conto che da un bel po' non si vede più un collega. E si comincia a chiedere in giro: "Maaaaa.....è un po' che non vedo più Tizio...."  "Ma come non lo sai? è a casa in infortunio/malattia /cassa integrazione /maternità/ha cambiato reparto/si è licenziato 6 mesi fa!!!" "Ah davvero?"
Nello specifico alcuni colleghi non si sono mai accorti che io sono stata assente ben un anno. Pochi per fortuna. Il problema è che questi pochi erano in turno tutti concentrati nel pomeriggio di domenica 16 marzo.
Quando la sottoscritta Scarlett ha fatto il suo timido esordio in reparto , con un sentimento misto tra il timore e il magone , non se l'è cagata nessuno. 
Che dire? è stato triste, nessuna faccia amica, le colleghe con cui ho rapporti di amicizia erano in ferie o di riposo o in permesso festivo. è periodo di grandi ferie, la dirigenza ha deciso di far smaltire le ferie in eccesso e molta gente è a casa. Quindi mi sono ritrovata in turno con colleghi che mi biascicavano un ciao poco convinto come se mi avessero visto un'ora prima. 
Decido di  assistere a un imbarco, molte procedure sono cambiate e vorrei aggiornarmi . Due  colleghi  mi vedono arrivare e " Che ci fai qui anche tu? Non dovremmo essere solo in due qui? Come mai siamo in tre?"  "Veramente sarei in affiancamento" "In affiancamento??? TU? E perchè mai?"  "Rientro oggi dalla maternità, è un anno che sono a casa." "Ah davvero?" "Sì".
Vado a vedere un check in. Una collega mi fissa. "hai cambiato colore di capelli? è un po' che non ti vedo...!"
Sono tornata  a casa con più magone di prima. Chi me l'ha fatto fare di rientrare? 

Fortunatamente dal giorno dopo tutto è cambiato. Ho incontrato un sacco di colleghe che mi sono corse  incontro, baci, abbracci, bentornata, sei dimagrita (ebbene sììììììì !!!! ) com'è il bimbo, fa vedere le foto, è bravo?dorme? mangia? fa la cacca?   
Ecco il bello di avere tanti colleghi che non girano tutti allo stesso modo è che ogni giorno ne incontri di diversi e ogni giorno è tutto un baci, abbracci, bentornata, sei dimagrita, com'è il bimbo, fa vedere le foto, è bravo? dorme? mangia? fa la cacca? 
E molti devo vederne ancora. è tutta una festa e sono contenta che sia così.è il lato bello del mio lavoro. 
E non credevo a chi mi diceva: "Vedrai, ti farà bene rientrare al lavoro, parlare coi colleghi, svagarti un po',uscire dalla routine mamma-bimbo!" Devo ricredermi. Pur adorando stare a casa col piccolo, ho sinceramente apprezzato il fatto di dovermene distaccare qualche ora , è una vera boccata d'ossigeno, posso parlare e muovermi tranquilla senza dover tenere continuamente 8 chili  di anguilla in braccio , che non vuole stare nella sua sdraietta nè nel suo lettino ma che vive in simbiosi con me. 
Fortuna che esistono i congedi per allattamento, così l'orario è ridotto e il turno passa in fretta per correre a casa e riabbracciare il mio Cippi!!!!!

lunedì 24 febbraio 2014

Punti di vista

In cucina, la mia nipotina seienne ed io.

Io: "Vieni,sciacquiamo questo ciuccio del Cippi, l'ho dimenticato tutta notte nello sterilizzatore a freddo, senti adesso come puzza di amuchina".

Nip (estasiata): " Mmhh...zia..senti che profumo di piscina!" 

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domenica 16 febbraio 2014

SEI DI PAESELLO SE....

Circolano prepotentemente proprio in questi giorni su Facebook  una marea di gruppi in cui gli utenti interessati sono chiamati a lasciare un segno, un ricordo ecc e sono  denominati "Sei di (città natale) se...."

Risiedo attualmente nella città dove sono nata ma  ho vissuto fino ai 29 anni in un paesello limitrofo, che  negli anni 80-90 non arrivava ai 4000 abitanti. Ora si è ingrandito e molti campi e boschi , ahimè, sono stati fagocitati da piccole palazzine  e villette.
Mi è sempre stato stretto, la mentalità rispetto alla grande città era sicuramente diversa, il paesello era davvero indietro di trent'anni! 
Due asili, uno comunale e uno parrocchiale, una sola scuola elementare, una sola scuola media. Di fatto quindi ci si conosceva tutti.
Due oratori, perfettamente divisi tra maschile e femminile (tuttora!) e se vi doveste capitare di entrare  nell'unica Chiesa Parrocchiale ancora oggi vedrete le donne sistemate a sinistra e gli uomini a destra. Giusto nelle ultime tre o quattro file di sedie in fondo è socialmente accettato essere mischiati. 
Chi non ha vissuto in queste piccole realtà non può capire quando si dice che nei paesi  "il prete comanda più del sindaco" . Nel caso del mio paesello nulla è più vero.
Quando ero piccola i giovani , fino alla piena adolescenza e oltre,  erano suddivisi in due categorie: quelli che frequentavano l'oratorio e quelli che non lo frequentavano, e per questo assolutamente mal visti. Erano coloro che scorrazzavano in piazza e formavano le famose "compagnie sotto i portici" con biciclette e motorini.Oppure erano quelli che stazionavano con enormi circoli di sedie fuori dai bar. Ovviamente erano gruppi molto attrattivi ma io e la mia amica avevamo il divieto assoluto da parte delle nostre mamme  di azzardarci a frequentarli. All'oratorio non ci volevamo andare e ciò era oggetto di pesanti insistenze da parte delle nostre genitrici catechiste ...  rifiutandoci di frequentare quell'ambiente le avremmo messe in imbarazzo ma cosa dovevamo farci? Non ci volevamo andare! Risultato : passavamo le domeniche l'una a casa dell'altra, guai a uscire in piazza, altrimenti la gente "ci avrebbe guardato male". I ragazzi da prendere come esempio e modello erano quelli che frequentavano l'oratorio.

Quando cominciai a frequentare la scuola superiore, nella mia attuale città da oltre ottantamila abitanti , mi trovai immersa in una realtà molto molto diversa. Le mie coetanee non sapevano nemmeno cosa fosse l'oratorio, anzi, sì, era una cosa da bambini. Alla mia età già frequentavano da tempo compagnie  molto grandi che si trovavano quotidianamente da qualche parte in centro. Avevano già una discreta esperienza di relazioni affettive con l'altro sesso e già organizzavano feste con ragazzi più grandi , di quelle con musica , dove si ballava e ci si appartava con tipi appena conosciuti. Realtà molto lontane da quella dalla quale provenivo, ma dopo le prime iniziali titubanze finalmente fui felice di frequentare gente nuova , feste e pigiama party , dove non venivo giudicata perchè non frequentavo l'oratorio.

Però...c'è un però. Vivere nel paesello non ha sempre avuto lati negativi, anzi.
Proprio frequentando questo gruppo su facebook mi sono resa conto di quanto i ricordi siano per la maggior parte condivisi da tutti. I personaggi strani del paese erano conosciuti da TUTTI, se uno poi rievoca  un avvenimento particolare, se lo ricordano tutti. 
Le feste di paese, il palio, sono  avvenimenti molto sentiti , tutti ne sono coinvolti, se ne parla per giorni e giorni.  Durante la festa patronale Comune e parrocchia si fondono e diventano un tuttuno: guidate dal   "Corpo bandistico paesellese",  le contrade fanno sfilate che si tramutano in processioni che terminano in Chiesa per la benedizione. Il banco di beneficenza ha la sua location in oratorio maschile, mentre le bancarelle vere e proprie occupano le quattro vie che incorniciano la piazza. E tutto tutto il paese è lì fuori che partecipa, e alla sera si prepara una mega polenta con luganega, all'oratorio appunto, dove si può ammirare anche lo spettacolo dei fuochi d'artificio, pagati dal Comune.

Tutte queste reminiscenze  mi hanno fatto venire un velo di malinconia: innanzitutto questi eventi nella grande città dove vivo non sono sentiti con la stessa intensità , nemmeno all'interno dello stesso quartiere. Ovviamente la città è dispersiva ,e la gente di conseguenza è molto diversa. Ha meno "senso di appartenenza".
E poi ricordando certi episodi , capitati molto molto moolto tempo fa, mi sorge spontanea una considerazione.....oddio ma quanto sono vecchia?

domenica 19 gennaio 2014

CI SONO DONNE CHE AMANO TALMENTE TANTO IL LORO LAVORO ...

.
... da essere diventate spietate carrieriste.
... da andarci fino al nono mese di gravidanza. Volontariamente. E non sto parlando di lavoratrici in proprio, bensì di impiegate bancarie, dove sei solo un numero.
... da rientrare dalla maternità quando il bambino ha solo 5 mesi, perchè a casa si annoiano a morte.
... da uscire di casa  la mattina alle 7 e rientrare a casa la sera alle 19,30 e non importa se vedono i figli solo un'ora e mezza al giorno.
... da commentare acidamente la collega che non fa un minuto di straordinario perchè deve correre a casa dai figli. E c'è da lavorare, che diamine!
... da dire frasi agghiaccianti a proposito della cugina che si assenta dal lavoro quando il figlio è ammalato, quali  "Lei è il classico esempio di persona che fa pentire un datore di lavoro di avere assunto una donna".
... da andare lo stesso al lavoro anche con la nausea forte, in occasione della seconda gravidanza, " Tanto ho il bagno di fianco all'ufficio, posso vomitare anche lì".
... da elogiare il buon esempio di Michelle Hunziker , che ha partorito e 48 ore dopo era di nuovo al lavoro, contrariamente alla sottoscritta, secondo la quale quella benedetta ragazza il buon esempio non l'ha dato per niente, anzi ha creato un pericoloso precedente.

La donna in questione sopracitata da me descritta è nientepopodimeno che MIA SORELLA, quella di mezzo.
Oggi a tavola abbiamo avuto una brutta discussione, la pensiamo in maniera diametralmente opposta sulla questione lavoro-maternità e se ne è uscita con alcune frasi davvero infelici. Purtroppo antepone il lavoro alla figlia, al marito e anche al figlio in arrivo. Da sempre . Il lavoro prima di tutto. Insegnamento arrivatole da mio padre. Uguale uguale. Il lavoro nobilita. Tu SEI il lavoro che fai. 
I figli?
Li curerà qualcun'altro.
Hanno da fare, loro.

martedì 7 gennaio 2014

A.D.2013

Mi lascio alle spalle un anno che decisamente mi ha segnato.
Dopo l'annus horribilis 2012, funestato da tragedie , quali la mia prima gravidanza andata male e la perdita della mamma di Rhett, il 2013 ci ha decisamente rimesso in pace col mondo.
Gennaio inizia coi buoni propositi di riemetterci in pista per ritentare di diventare genitori e la fine del mese ci vede felicissimi con un test di gravidanza positivo tra le mani.
Febbraio mi vedrà al lavoro solamente tre giorni, dopodiché una nausea fortissima e invalidante si impadronirà di me facendomi fare anche una simpatica gita all'ospedale , dove me ne starò una giornata in compagnia di flebo idratanti e di farmaci antiemetici, che però non avranno effetto.
Marzo trascorre interamente come il gemello sopra, chiusa in casa a tirare su l'anima . memorabile il ricordo della notte di Pasqua, trascorsa interamente in bianco ad abbracciare il wc, fino alle 8 del mattino, ora in cui sfinita svengo nel letto.
Aprile vede la mia sorellina laurearsi e io non riesco nemmeno a presenziare , troppo forte ancora la nausea mi attanaglia . I medici concordano nel concedermi l'astensione anticipata dal lavoro.  A metà mese magicamente la nausea comincia a scemare, me ne accorgo dal fatto che riesco finalmente a bere dal bicchiere, e non col cucchiaino come ho fatto finora.
A Maggio finalmente posso dire di stare bene, la nausea se ne va definitivamente lasciandomi con 8 chili in meno e una pancetta che comincia a spuntare. Le giornate sono lunghe e io posso posso finalmente godermi la mia maternità. Nel frattempo si ripresenta alla mia porta il solito Svania per preparare l'esame di maturità (ops...di Stato) portando con sè la sua compagna Ansiosissima, con la quale ripasso tutte, e dico tutte le materie per ben TRE e dico TRE ore al giorno.
Giugno idem come sopra, trascorre tranquillo e senza intoppi. Svania e Ansiosissima frequentano quotidianamente, sabato compreso, la mia casa. Io, oltre a ripassare inglese, italiano, storia e psicologia, imparo materie come fotografia a design, oltre a preparare la tesina a entrambi. AmicaOstetrica partorisce l'amichetta del mio Cippi . Glielo avevo promesso  quando a Dicembre 2012 mi aveva annunciato  la sua gravidanza, le avevo detto che avrei fatto in modo che il suo pargolo/a avesse un amichetto/a coscritto, così come lo eravamo noi due. Beh, ho mantenuto la promessa direi. Lei affitta una casa in montagna per i mesi di Luglio e Agosto dicendomi che mi aspetta per trascorrere le vacanze. Penso finalmente ad una estate senza lavoro intenso e a vacanze lunghe e al fresco. Purtroppo la beatitudine dura poco perchè a....
Luglio la situazione precipita , i medici si accorgono che il mio collo dell'utero si è pericolosamente accorciato , rischio un parto fortemente prematuro e si ventila un ricovero per me con trasferimento verso un ospedale più attrezzato dotato di reparto di terapia intensiva neonatale. Dopo un pomeriggio di panico e lacrime mi lasciano tornare a casa con l'ordine ben preciso di non alzarmi dal letto per nessun motivo. Le ultime lezioni con Svania  e Ansiosissima si svolgono con loro seduti al tavolo e io sdraiata sul divano... ma alla fine sostengono i loro esami e mi lasciano in pace. Purtroppo non posso presenziare nè alla laurea dell'amica Princess e nemmeno al matrimonio dell'amica CryGuitarHero . Mi viene contemporaneamente diagnosticato il diabete gestazionale con annessa dieta ferrea. Il resto del mese e
Agosto trascorrono a letto, beatamente e forzatamente a letto, mentre Rhett, mamma e sorelle gestiscono la casa al mio posto. Mia zia, avida lettrice, mi presta un sacco pieno di libri bellissimi. Ne approfitto per leggere come non ho mai fatto nella vita.
Arriva la fine del mese, ovvero la mia 34esima settimana di gravidanza e finalmente mi posso alzare dal letto. AmicaOstetrica mi aspetta in montagna ma io mi trovo ad affrontare nuovi problemi: ora la pancia è esplosa e il bimbo è grosso, mi preme sul diaframma e mi causa difficoltà respiratorie, ovvero non riesco a stare seduta, devo stare solo in piedi o sdraiata. Viaggiare in auto per più di mezzora mi diventa difficoltoso e quindi devo rinunciare definitivamente alla vacanza in montagna. Vado finalmente dal parrucchiere ad aggiustare la mia folta chioma ma nel bel mezzo del taglio mi sento male, sono stata seduta troppo tempo (15 minuti!!) e soffoco. Mi alzo ma mi gira la testa e mi fanno accomodare su un divanetto, così, coi capelli bagnati e mezzi tagliati. Chiudo gli occhi e li apro qualche attimo dopo trovandomi davanti lo sguardo terrorizzato del parrucchiere che mi offre bustine di zucchero.
Insomma questa gravidanza diventa sempre più penosa , tirando le somme sono stata bene solo due mesi , maggio e giugno,nel complesso  è iniziata male e sta per finire peggio. Il tutto mentre sui giornali e sul web sono bombardata dalle varie Belèn,Kate Middleton e Hunziker che saltellano di qua e di là, che se ne vanno ovunque  e fanno tutto quello che vogliono col suo pancione mentre io non mi reggo in piedi. Non è giusto!!!
A Settembre AmicaOstetrica torna dalla montagna con la sua piccola e riesce ad accompagnarmi alle ultime ecografie . Per via del diabete gestazionale il piccolo cresce molto e la primaria decide di indurmi il parto alla 38esima settimana, che inizierebbe il 16 settembre.
Venerdì 13 Settembre il mio Cippi , con ben tre settimane di anticipo sulla data presunta parto decide di fregare tutti e di affacciarsi al mondo da solo,senza aiuti e senza problemi, facendosi così perdonare la travagliata gravidanza. Tutto il resto è storia.
Ottobre, Novembre e Dicembre trascorrono in un batter d'occhio, intensamente.Sono mamma e ancora non ci credo! Il mio piccolino mi impegna tantissimo. Viviamo in simbiosi, ovvero se io dormo lui dorme, se io mi sveglio lui si sveglia, se io mi allontano se ne accorge e brontola. Mentre scrivo è a letto con Rhett ma lo sento rognare, mi aspetta nel lettone!!
Insomma il 2013 è stato ben impegnativo ma colmo di felicità, ho affrontato tutto con preoccupazione ma anche con tanta trepidazione e immensa gioia.
Chissà cosa mi aspetta nel 2014. Innanzitutto il ritorno al lavoro, che avverrà a metà marzo e quindi la vera prova di gestione del mio Cippi...
Mah, nel frattempo me lo godo intensamente il più possibile.
Buon anno a tutti !!